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Dispositivi medici: interrogazione parlamentare chiede più risorse e niente payback

Un’interrogazione parlamentare rivolta ai ministri della Salute e dell’Economia, presentata dal Senatore del Movimento 5 Stelle (M5S), ha richiesto l’eliminazione dello strumento del payback per il comparto Dispositivi Medici al fine di evitare il blocco della vendita dei prodotti, compresi quei prodotti esportati verso l’Italia, nel contesto della spesa per acquisti di dispositivi medici. Il payback è una misura introdotta nel 2008 per arginare l’aumento della spesa pubblica farmaceutica, ed ha l’obiettivo di limitare la crescita dei costi farmaceutici, garantendo la sostenibilita’ economica del sistema sanitario nazionale. Le aziende sono infatti chiamate a ripianare il 50 % degli eventuali sforamenti dei tetti di spesa fissati dallo Stato. Il tetto di spesa è attualmente pari al 14.85% del fondo sanitario.

Il payback, nel settore farmaceutico ha prodotto non pochi contenziosi tra l’Agenzia Italiana del Farmaco e le Industrie. Inoltre, ha determinato una riduzione degli investimenti in ricerca e sviluppo da parte delle aziende.

“L’Italia ha la più bassa incidenza di spesa sanitaria pubblica rispetto al Pil ed il meccanismo del payback, introdotto nel 2015, ha fortemente penalizzato l’offerta di salute ai nostri cittadini-pazienti, determinando una impossibilità del mercato ad espandersi attraverso l’introduzione di prodotti più innovativi e di nuove tecnologie. Le aziende del comparto – continua Presutto – potrebbero essere indotte a non vendere i loro prodotti, compresi quei prodotti esportati verso l’Italia, nel contesto della spesa per acquisti di dispositivi medici, nella consapevolezza che ciò imporrebbe loro di contribuire al payback anche come onere economico non recuperabile in detrazione”.